Verginità

Per colazione lei aveva portato una dozzina di melograni nella borsetta nera di velluto a coste. Li squarciai a metà, uno dopo l’altro, usando un sasso dalla punta non arrotondata; strappai a morsi la polpa rossa, gonfiando le guance per imbottirle al massimo grado; quindi la nutrì, facendo scorrere piano i chicchi turgidi e succosi nella sua cavità orale, non scordandomi di ingoiare la mia meritata porzione di cibo. Un’altra alba grondava dall’alto, sciogliendosi in sciami di angeli ghignanti sulle scorie del nostro vicendevole perlustrarci notturno. Sdraiato su di lei, le afferrai i polsi con le mani e le caviglie con i piedi, crocifiggendola sulla sabbia, e sotto il mio peso e sotto il mio pene, studiai a lungo le sue iridi spaccate dal sale. Lei serrò le palpebre e scoppiò a ridere. Le liberai i polsi dalla stretta e l’avvinghiai di lato, infilando una gamba fra le sue semidischiuse, mentre lei rimaneva supina. Sovrapponendo la melogranosa bocca al lobo sinistro del suo orecchio, le sussurrai: ascolta, voglio averti ancora in quest’acqua per la prima volta, ci stai? Spalancò gli occhi e mi tirò per un braccio verso la riva. Quando l’acqua ormai sfiorava le ginocchia, mi fece lo sgambetto. Hai bevuto? La sua risata gaia echeggiava nella cupoloide angelica baia; risata di sicuro imparata per emulazione da un’eroina incontrata in qualche suo trip mentale. Sì, avevo bevuto, e me l’avrebbe pagata cara. Non riemersi, ma mi allontanai con furtive bracciate finché il suono della sua risata andò estinguendosi, finché lei non cominciò a chiamarmi. Eccola, la vedevo biciclettare al centro di una circonferenza di ricci di mare. Mi avvicinai di soppiatto, emersi con un prodigioso SPLASH, e dissi qualcosa, ma non ricordo; il bacio proseguì sulle clavicole. Ricordo che lei non rideva più. Tremava in una luce più violenta, forse aveva freddo. La strinsi con tutte le braccia. Le sue labbra si distesero in qualcosa che poteva assomigliare a un sorriso.

L’Inesistente
Credits: René Magritte, The Banquet, Art Institute Chicago, 1958